Aprile 2025 – Marocco
Partire senza troppe aspettative e lasciarmi sorprendere da un luogo che fosse tutto colori, profumi e contrasti. Il Marocco ha risposto a questo desiderio con la forza di un vento caldo che ti scuote e ti accarezza allo stesso tempo. Questo diario è il racconto autentico di sette giorni intensi, vissuti tra oceano e deserto, tra città millenarie e mercati brulicanti, ma anche dentro me stesso.
Giorno 1 – Onde, pesce e un tramonto a ritmo di musica
Siamo partiti all’alba da Ciampino con destinazione Marrakech, ma l’avventura è davvero iniziata una volta ritirata l’auto a noleggio e messi in strada verso Essaouira. Respirare l’aria dell’oceano mentre passeggiavo tra le barche colorate del porto è stata la prima vera immersione nel Marocco più autentico. Abbiamo scelto il pesce fresco direttamente da un pescatore locale e l’abbiamo fatto cucinare in uno stand locale: essenziale, delizioso, vivo. Il tramonto ci ha trovati sorseggiando un drink in un rooftop bar con musica dal vivo, mentre il cielo si tingeva d’oro. Un inizio da film.




Giorno 2 – Sabbia e onde a Cap Hadid
Dopo una lenta colazione, siamo partiti verso Cap Hadid: un luogo fuori dal tempo, dove le dune incontrano il mare in un abbraccio silenzioso. Il pranzo al ristorante Darlawama, con vista sull’oceano, è stato un trionfo di sapori – ogni boccone era un elogio al Marocco costiero.



Nel pomeriggio, dopo una sosta in hotel, siamo ripartiti verso Marrakech. Cena e letto presto: nuove avventure ci aspettano.
Giorno 3 – Dall’oasi di Ait Ben Haddou alle acque di Tinghir
Sveglia all’alba e zaini in spalla. In viaggio verso il deserto, abbiamo fatto tappa ad Aït Ben Haddou, un antico villaggio fortificato arroccato su una collina, dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO. Percorrere i suoi vicoli polverosi tra kasbah in terra rossa è stato come camminare dentro una scena di un film – non a caso è stato set di pellicole iconiche come Il Gladiatore e Il Trono di Spade. Ogni pietra racconta una storia millenaria, e dalla sommità si apre una vista mozzafiato sulla valle dell’Ounila. Un frammento di tempo sospeso, che custodirò con stupore.




Dopo ore di paesaggi mozzafiato, siamo arrivati in hotel a Tinghir, dove un tuffo in piscina ha alleviato la fatica. Cena, risate, drink post cena e un sonno meritato dopo un’interminabile giornata.
Giorno 4 – Trekking tra le gole e dune dorate
La mattina è cominciata nel cuore delle Gole di Todra, tra pareti rocciose imponenti e sentieri sospesi. Si tratta di uno dei canyon più spettacolari del Marocco, incastonate tra le montagne dell’Alto Atlante, vicino alla città di Tinghir.
Successivamente la guida ci ha portato a Tinghir ed abbiamo fatto tappa in un laboratorio di tappeti artigianali dove il “boss” ci ha raccontato e spiegato l’artigianalità di questi manufatti. Dopo pranzo, rotta verso Merzouga un piccolo villaggio nel sud-est del Marocco, alle porte del deserto del Sahara.


Proprio qui nel deserto, ci aspettavano quad, dromedari al tramonto (anche se il cielo si è un po’ velato) ed una fantastica (mia prima) esperienza di sandboarding!



La notte nel campo è stata magica, tra sabbia e stelle dopo cena.

Giorno 5 – Alba sul dromedario e ritorno verso la città
Alle 6:00, mentre il sole sbucava tra le dune, ero in sella a un dromedario a contemplare uno dei panorami più emozionanti di sempre.


Il ritorno a Marrakech è stato lungo – dieci ore piene di chiacchiere, paesaggi e qualche snack locale. Cena al ristorante Sahbi Sahbi, dove ho assaggiato, con un misto di curiosità e audacia, il cervello d’agnello che entra di diritto tra i miei piatti marocchini preferiti.
Giornata piena, anzi pienissima che termina con un meritato riposo a letto.
Giorno 6 – Benessere, spezie e chiacchiere in terrazza
Finalmente una giornata più lenta: sveglia con calma, colazione al bar e poi Hammam: è un antico rituale di purificazione e benessere originario del Medio Oriente e del Nord Africa. Consiste in un percorso termale (bagno turco) basato sul vapore caldo e umido che favorisce la profonda detersione della pelle e il rilassamento del corpo e della mente.
Un’ora di puro relax tra vapori e rituali antichi.
Il pomeriggio ci ha visti vagabondare tra i souk, perdendoci tra spezie, profumi e pensierini da riportare a casa.


La sera, cena delivery condivisa sulla terrazza del nostro Airbnb: il tramonto, le luci della città, le chiacchiere, le birre comprate a “sgamo”… pura poesia di condivisione tra amici.
Giorno 7 – L’ultima immersione nella medina
Ultimo giorno che inizia con colazione e relax in piscina, un pranzo saltato causa lentezza del servizio (succede anche questo!) e poi ancora una corsa nella medina: visita alla Medersa Ben Youssef, un capolavoro architettonico.



Al tramonto, walking tour con street food per le strade di Marrakech: il “magic bread” ha conquistato il mio palato.
La notte è scivolata via preparando le valigie, col cuore pieno e la mente già in viaggio verso la prossima avventura.